A Milano Sud, un tempo, il paesaggio era il risultato del lavoro millenario dei monaci cistercensi di Chiaravalle. Un luogo di lavoro e spiritualità, fondato nel 1135, nel cuore della Valle della Vettabbia, sulle terre dove oggi si espandono senza sosta ii bastioni dormitorio della metropoli. Per secoli le acque grasse e navigabili del flumen mediolanensis furono utilizzate per irrigare i campi e allagare le marcite. La regolazione giudiziosa delle acque, oltre a garantire una maggior resa dei campi, manteneva in equilibrio il sistema delle acque reflue con il sistema irriguo. Poi l’era delle fabbriche ruppe l’equilibrio e iniziò il degrado, proseguito senza sosta fino alla soglia del nuovo millennio e interrotto solo dalla realizzazione del Depuratore di Nosedo. Iniziò allora il processo di bonifica ambientale del parco della Vettabbia dove la biodiversità è caratterizzata da aspetti agro-forestali e naturalistici di grande interesse. Prati, stagni, canali, boschi, animali selvatici costituiscono il contesto sonoro e immaginifico di un ambiente dove la città e la campagna si fondono in un equilibrio coltivato e protetto, una simbiosi ricca di spunti e di riflessione sul futuro della città e dei suoi abitanti.
A Milano Sud, un tempo, il paesaggio era il risultato del lavoro millenario dei monaci cistercensi di Chiaravalle. Un luogo di lavoro e spiritualità, fondato nel 1135, nel cuore della Valle della Vettabbia, sulle terre dove oggi si espandono senza sosta ii bastioni dormitorio della metropoli. Per secoli le acque grasse e navigabili del flumen mediolanensis furono utilizzate per irrigare i campi e allagare le marcite. La regolazione giudiziosa delle acque, oltre a garantire una maggior resa dei campi, manteneva in equilibrio il sistema delle acque reflue con il sistema irriguo. Poi l’era delle fabbriche ruppe l’equilibrio e iniziò il degrado, proseguito senza sosta fino alla soglia del nuovo millennio e interrotto solo dalla realizzazione del Depuratore di Nosedo. Iniziò allora il processo di bonifica ambientale del parco della Vettabbia dove la biodiversità è caratterizzata da aspetti agro-forestali e naturalistici di grande interesse. Prati, stagni, canali, boschi, animali selvatici costituiscono il contesto sonoro e immaginifico di un ambiente dove la città e la campagna si fondono in un equilibrio coltivato e protetto, una simbiosi ricca di spunti e di riflessione sul futuro della città e dei suoi abitanti.